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Giovani agricoltori, in Italia sono 50mila: Friuli Venezia Giulia tra le poche regioni in crescita

Udine (venerdì, 13 giugno 2025)–Un esercito di circa 50mila giovani agricoltori continua a dare linfa vitale all’agricoltura italiana, puntando su sostenibilità, innovazione e multifunzionalità.

di Mara Vidon

E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sui nuovi dati del centro Studi Divulga, diffusa in occasione della premiazione Oscar Green per l’innovazione agricola, ospitata al Villaggio di Udine.

Nonostante un contesto nazionale in calo, con una riduzione del 3% delle aziende guidate da under 35 rispetto al 2023, il Friuli Venezia Giulia si distingue come una delle poche regioni con un segno positivo (+0,9%). Nel 2024, infatti, le imprese agricole gestite da giovani nella regione erano 872, pari al 7% del totale, che ammonta a 12.388.

Segnali incoraggianti anche nel medio periodo: confrontando il primo trimestre del 2025 con quello del 2020, prima della pandemia, il Friuli Venezia Giulia fa registrare un incremento del 5,7% nel numero di giovani imprenditori, secondo solo al Trentino Alto Adige (+8%).

Le regioni con più giovani agricoltori in valore assoluto sono Sicilia (6.100 aziende), Puglia (5.000) e Campania (4.800). I giovani prediligono coltivazioni di cereali (16%), ortaggi (13%), allevamenti (11%), vino (11%) e olio (9%). Tuttavia, ciò che contraddistingue le nuove generazioni è la spiccata capacità di diversificare: dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, fino ad attività sociali e ricreative, cura del paesaggio e produzione di energie rinnovabili.

Un’evoluzione che ha rivoluzionato anche l’immagine sociale dell’agricoltura: secondo un’indagine Censis, quasi tre italiani su quattro (74%) sarebbero felici se figli o nipoti scegliessero di lavorare nei campi.

La produttività delle imprese agricole giovanili italiane raggiunge in media i 4.500 euro per ettaro, il doppio rispetto alla media europea e francese, e superiore anche a quella tedesca e spagnola. Un primato che premia la specializzazione in colture ad alto valore aggiunto.

Resta, tuttavia, la sfida delle barriere strutturali. Enrico Parisi, delegato nazionale Coldiretti Giovani, sottolinea come burocrazia eccessiva, politiche green distanti dalle esigenze reali e difficoltà di accesso al credito ostacolino il ricambio di generazione nei campi : “Occorre lavorare anche sull’accesso al credito, un fattore fondamentale per sostenere la realizzazione delle mille idee creative che nascono dalle imprese giovani, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione di prodotto e nella tutela dell’ambiente e della biodiversità”.

Un settore da innovare, ma anche da tutelare. Accanto alle storie di giovani imprenditori che puntano su qualità e multifunzionalità, permangono tuttavia gravi criticità nel mondo del lavoro agricolo: in molte zone d’Italia, non sono rari i casi di sfruttamento, lavoro irregolare o salari ben al di sotto degli standard minimi. Un fenomeno che colpisce spesso i lavoratori stagionali, e che richiede controlli più rigorosi e politiche di contrasto efficaci, per garantire condizioni di lavoro dignitose lungo tutta la filiera produttiva.

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Last modified: Giugno 13, 2025
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