Trieste (martedì,17 giugno 2025)–La Regione Friuli Venezia Giulia conferma il proprio impegno a sostegno dell’apprendimento permanente, puntando in particolare sulle Università della terza età e della libera età, considerate strumenti fondamentali di inclusione sociale, benessere e cittadinanza attiva per adulti e anziani.
A fare il punto è stata l’assessore regionale a Lavoro, istruzione e formazione Alessia Rosolen, che ha illustrato alla VI Commissione del Consiglio regionale la relazione sullo stato di attuazione della legge regionale 41/2017. La normativa regola gli interventi a favore di queste realtà formative, a cui dal 2020 al 2023 sono stati destinati circa 1,2 milioni di euro.
Tre sono state le principali direttrici di intervento: la prima ha riguardato il finanziamento delle attività culturali e didattiche, che nel triennio hanno beneficiato di oltre 815mila euro, distribuiti tra l’anno accademico 2020/21 e quelli successivi; la seconda ha puntato a sostenere la capacità progettuale degli enti per partecipare a programmi europei e internazionali, erogando contributi fino a 1.500euro per ciascun progetto, per un totale che supera i 61mila euro; infine, la terza linea di finanziamento, introdotta nel 2021 attraverso un bando triennale, ha permesso di coprire spese di investimento legate a interventi edilizi, arredi e attrezzature, con una dotazione complessiva di quasi 294mila euro.
A queste risorse si è aggiunto, in un momento particolarmente delicato per i bilanci delle Università, anche un contributo straordinario di oltre 23mila euro per compensare, almeno in parte, i rincari legati tra agosto 2021 e luglio 2022.
Nel triennio accademico 2020-2023 sono state 30 le Università attive sul territorio regionale: 3 nell’area triestina, 3 in quella goriziana, 16 nel territorio udinese e 8 nel pordenonese. Tuttavia, il settore ha risentito dell’impatto della pandemia: gli iscritti sono calati dai 21.542 dell’anno accademico 2019/2020 ai 17.020 del 2022/2023. Anche le ore di attività didattiche si sono ridotte, passando da oltre 190mila a circa 141mila nel triennio.
Nonostante il calo complessivo, cresce la quota di partecipanti over 65, che raggiunge il 61,5% del totale, a testimonianza del progressivo invecchiamento della popolazione e della crescente domanda di percorsi educativi mirati.
Le sedi con il maggior numero di iscritti restano l’Università delle LiberEtà di Udine e le Università della terza età “Paolo Naliato” di Udine e “Danilo Dobrina” di Trieste.
L’attuazione della legge regionale è stata accompagnata da momenti di confronto tra i soggetti coinvolti: l’Assemblea delle Università si è svolta ogni anno, mentre nel 2022 è stato istituito un Tavolo di coordinamento, promosso dall’Ute “Paolo Naliato” di Udine.
Anche la normativa è stata aggiornata per venire incontro alle esigenze delle Università. Dal 2020, tra le spese ammissibili sono stati inclusi gli affitti, interssi sui mutui, materiale librario e dispense. Nel 2024 il regolamento è stato ulteriormente rivisto: è aumentata la quota amministrativa per il personale dipendente (dal 15% al 25%), ed è stato riconosciuto come didattico anche il tempo dedicato a visite guidate e spettacoli culturali.
“Attraverso queste azioni e aggiornamenti normativi, la Regione Friuli Venezia Giulia continua a promuovere con convinzione un sistema educativo inclusivo, attento ai bisogni della popolazione adulta e anziana, e orientato a una partecipazione attiva e consapevole alla vita sociale e culturale del territorio” ha concluso Rosolen.
Last modified: Giugno 17, 2025