Udine (giovedì, 8 maggio 2025)–Quasi 600 opere sequestrate, decine di controlli e preziose restituzioni: il bilancio di un anno di attività contro i reati ai danni del patrimonio culturale
di Mara Vidon
Nel 2024 l’attività di prevenzione e contrasto alle aggressioni criminali al patrimonio culturale condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Udine ha registrato risultati significativi sia a livello regionale che nazionale. Operando principalmente in Friuli Venezia Giulia, ma anche oltre i confini territoriali, il Nucleo ha intensificato i controlli sul commercio di beni culturali, soprattutto attraverso le piattaforme di vendita online.
L’azione preventiva si è tradotta in:
- 14 sopraluoghi per verificare la sicurezza di musei, biblioteche e archivi;
- 60 controlli su aree archeologiche marine e terrestri, inclusi siti UNESCO;
- 156 verifiche in aree con vincoli paesaggistici e monumentali;
- 156 ispezioni presso esercizi commerciali del settore;
- 19 controlli in mercati e fiere di antiquariato;
Fondamentale si è rivelata la collaborazione con le Stazioni dell’Arma Territoriale, la Motovedetta di Grado (GO) e il Nucleo Subacquei di Genova, che ha permesso un monitoraggio capillare di terra e mare. A questo si è aggiunto il lavoro congiunto con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del FVG e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Udine, impegnati anche nel rilevamento di manufatti mai prima censiti.
Tra le operazioni di maggiore rilievo spicca un’articolata indagine, avviata nel 2020 e conclusa nel 2024, che ha portato al sequestro preventivo per ricettazione e riciclaggio di quasi 600 oggetti d’arte per un valore stimato di oltre 1,6 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Brescia, è nato da un primo sequestro di un dipinto seicentesco rubato in provincia di Perugia nel 2009 e posto in vendita online. L’indagine ha poi coinvolto una famiglia con patrimonio sospetto, portando alla scoperta di 26 beni trafugati tra il 1971 e il 2009, provenienti da case private e istituzioni religiose.
A conclusione di attività investigative pregresse, il 2024 ha visto numerose restituzioni di beni culturali, tre cui:
- Firenze: all’Historical Archives of the Europian Union di Villa Salviati sono stati restituiti 21 documenti della corrispondenza dell’On. Spinelli;
- Cividale del Friuli: restituita alla Chiesa di Santa Maria Assunta una statua lignea policroma del XIV secolo raffigurante la Madonna in trono con Bambino, rubata tra gli anni ’50 e ’60;
- Piacenza: restituito al “Collegio Opera Pia Alberoni” un dipinto del XVII secolo, Isacco cieco che benedice Giacobbe, trafugato nel 1978;
- Cravagliana (VC): restituita alla Parrocchia Pievana Matrice di Maria Vergine una statua lignea policroma del XVII secolo raffigurante “Un apostolo con un libro in mano”, sottratta nel 1976;
- Roma: restituiti all’Ambasciata della Cina 53 manufatti pertinenti alla cultura neolitica Majiayao; restituiti all’Ambasciata del Messico 2 manufatti precolombiani, tra cui una coppa tripode emisferica afferente alla cultura Mixteca-Puebla (XIII-XVI sec. d.C.) e una fusaiola a pastiglia decorata con motivi circolari;
Le indagini condotte dal Nucleo TPC di Udine confermano l’importanza del monitoraggio costante del commercio di beni culturali, oggi sempre più praticato su piattaforme e-commerce. Capita spesso che oggetti illecitamente trafugati vengano messi in vendita anche da soggetti ignari della loro provenienza. Il lavoro investigativo e le conseguenti restituzioni ai legittimi contesti di origine rappresentano un passaggio essenziale per ricostruire il legame tra bene culturale e comunità, riaffermando il principio della legalità e della memoria condivisa.
Last modified: Maggio 8, 2025