Udine (29, aprile 2025)–Un viaggio nel cuore delle lingue minoritarie e nella loro lotta per sopravvivere, per preservare le tradizioni e le identità culturali, con l’anteprima del documentario al festival Vicino/Lontano il 6 maggio
di Mara Vidon
Forse non tutti nella loro vita si sono fermati a fare una riflessione sulla lingua madre. La lingua madre è la prima lingua che una persona apprende fin dalla nascita, parlata in modo naturale nell’ambiente familiare e sociale nei primi anni di vita. E’ la lingua con cui ci si identifica emotivamente e che si acquisisce spontaneamente, senza bisogno di istruzione formale.
Essa svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo del pensiero, dell’identità culturale e delle capacità comunicative. Per molte persone è anche la lingua con cui ci si sente più a proprio agio e più autentici nell’esprimersi.
Oggi, con la globalizzazione, molte lingue minoritarie rischiano l’estinzione, e con esse anche le culture e le tradizioni che veicolano. A difesa di questo patrimonio, con l’appoggio della Regione, è nato il sito linguamater.it, una piattaforma che si propone di tutelare le lingue minoritarie, con l’obiettivo di non lasciarle scomparire. Il progetto, presentato ieri in Aula Pasolini, all’Università di Udine, esplora gli aspetti linguistici, storici ed emotivi legati alle lingue madri.
Attraverso video-interviste con sociolinguisti ed esperti di fama internazionale, il sito offre un ricco programma di informazioni, ricerche, studi e mappe storiche. Una sezione sarà dedicata anche al documentario Lingua Mater, diretto dal regista Massimo Garlatti-Costa e prodotto da Belka Media e Raja Films. L’anteprima del film sarà trasmessa il 6 maggio, presso la Chiesa di San Francesco, in occasione del festival Vicino/Lontano, alle ore 17:30.
Il documentario nasce da sei anni di ricerche e viaggi tra Europa, Africa e Sud America, durante i quali sono state raccolte interviste e testimonianze cariche di emozione. Lingua Mater racconta i sentimenti che le persone nutrono verso la propria lingua madre e le difficoltà affrontate dalle comunità che cercano di mantenerla viva. Il film segue le rotte delle grandi navi commerciali che attraversano mari e oceani, collegando porti e culture diverse, e si conclude a Buenos Aires, dove una piccola ma attiva comunità di friulani continua a tramandare la propria lingua e le proprie tradizioni.
Alla presentazione, oltre al regista Garlatti-Costa, presente anche Mario Anzil, vicepresidente della Regione con delega alla Cultura, che ha dichiarato: “Questo patrimonio di racconti, oggetti, modi di dire e linguaggi rischia tuttavia di interrompersi: ogni giorno perdiamo corde della memoria, e arriverà il momento in cui non avremo più una chitarra da accordare. In quest’ottica, iniziative come questa hanno il merito non solo di conservare tale patrimonio, ma anche di stimolare una riflessione sul senso di appartenenza e sull’identità nell’epoca contemporanea e futura”, inoltre ha espresso la piena soddisfazione della Regione per aver sostenuto il progetto.
Last modified: Aprile 29, 2025