(1 novembre 2024, Udine) La Corte di Cassazione si pronuncerà il 26 novembre sull’imputazione di omicidio preterintenzionale per i tre giovani accusati della morte di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese
di Paola Capitanio
La Corte di Cassazione si prepara a emettere un verdetto definitivo sul caso che ha scosso la comunità di Udine e ha portato alla ribalta una tragica vicenda di violenza. Si tratta dell’omicidio preterintenzionale di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese deceduto lo scorso 22 giugno dopo essere stato colpito in un locale della città. La Procura ha chiuso le indagini preliminari confermando le imputazioni di omicidio preterintenzionale per i tre giovani indagati: Simone Battistella, Abd Allah Djouamaa e Daniele Wedam.
Secondo le ricostruzioni, Battistella, ventenne attualmente detenuto, sarebbe l’autore del pugno fatale inferto a Tominaga, e risulta l’unico dei tre ancora in carcere. Gli altri due indagati, Djouamaa e Wedam, sono invece sottoposti a misure cautelari diverse: il primo è obbligato a dimorare a Conegliano, dove risiede, e gli sono contestati anche reati di lesioni personali e danneggiamento nei confronti di altre due persone. Wedam, soggetto all’obbligo di dimora e firma, è accusato inoltre di violenza privata per minacce.
La pubblica accusa, rappresentata dalla pm Laura Collini, sostiene che Djouamaa e Wedam abbiano contribuito all’azione violenta di Battistella, sia moralmente che materialmente, rendendosi complici dell’aggressione che ha portato alla morte dell’imprenditore. L’udienza decisiva, prevista per il 26 novembre, potrebbe segnare una svolta nel procedimento giudiziario e stabilire le responsabilità individuali nel tragico episodio. La famiglia di Tominaga e l’opinione pubblica attendono con apprensione il pronunciamento finale della Cassazione, che sarà determinante per definire le sorti dei tre imputati e per fare luce su questa drammatica vicenda.
Last modified: Novembre 5, 2024